03
Mar
L’obiettivo principale del nostro lavoro sarà quello di presentare una valutazione tecnica esaustiva del nostro atleta nel gesto tecnico in questione, con l’obiettivo di migliorare e applicare una serie di correzioni tecniche che riescano a migliorare l’esecuzione, l’efficacia e l’efficienza del gesto motorio, al fine di migliorare le prestazioni sportive.
Il gesto tecnico da analizzare sarà il carico, appartenente alla specialità sportiva del sollevamento pesi, oltre ad essere utilizzato come elemento di preparazione in molte discipline sportive. Il movimento è una tecnica di sollevamento ad alta potenza in cui la velocità gioca un ruolo decisivo per ottenere prestazioni elevate. Uno degli obiettivi più importanti nella preparazione dei sollevatori nel sollevamento pesi è quello di prepararli per essere in grado di generare la massima forza possibile alla massima velocità e quantità di movimento possibile.
Per lo sviluppo della nostra analisi, sarà di vitale importanza anche la conoscenza delle fasi temporali del movimento in questione:
“L’obiettivo è che i sollevatori generino un alto livello di potenza muscolare durante il sollevamento, così come un efficace trasferimento di questa potenza alla barra in un tempo limitato, meno di 1 secondo” (Garhammer, 1993).
Possiamo classificare questo motore in base alle seguenti caratteristiche:
Consiste in una manifestazione elementare aciclica della velocità (si effettua un solo movimento), in cui la forza applicata ha una sola funzione.
Per quanto riguarda il coinvolgimento degli elementi del corpo, troviamo un coinvolgimento globale, in cui intervengono un gran numero di gruppi muscolari per cercare di applicare la maggior forza possibile grazie all’applicazione della catena cinetica (treno inferiore – treno superiore) in modo da alzare il più possibile l’asticella.
Descrizione dell’azione tecnica:
1) Incollaggio e presa della barra (posizione iniziale)
– Piedi sotto la barra (proiezione della barra sul pollice).
– Larghezza dell’anca e leggera rotazione esterna
– Allungamento posteriore, vista frontale, petto rialzato
– Spalle leggermente più avanti rispetto alla barra
– La presa del carico dipende dal comfort dell’atleta
2) Tirare
– 1° Tiro
-Dalla terra alle ginocchia
-“La prima cosa ad alzarsi è il forziere”
-La barra non deve staccarsi dal corpo
-Mantieni lo stesso angolo dell’anca e la stessa estensione sul tronco
– 2° Tiro
-Energetico estensione della gamba e dell’anca (cambio di ritmo)
-Tronco verticale, in leggera iperestensione
-Lavoro a trapezio, senza piegare il gomito
– 3° Pull (principale): cercare di applicare la massima forza possibile grazie all’applicazione della catena cinetica (treno inferiore – treno superiore) per alzare il più possibile la barra.
-Spalle e gomiti tirano vigorosamente sulla barra
-Gomiti che puntano “al soffitto”.
-Sempre dopo la massima estensione del ginocchio, dell’anca e del tronco
3) Ingresso
– I gomiti si muovono alla massima velocità in avanti, per la ricezione della barra, cercando la posizione più stabile possibile della cremagliera
– Abbassamento del tronco sotto la barra piegando le ginocchia e spostando i piedi lateralmente
– Tronco verticale, vista frontale, estensione posteriore
4) Ricezione (principale): spostare il corpo sulla linea verticale sotto la barra il più rapidamente possibile, in modo da intercettare la barra in posizione “di ancoraggio”, tracciando una linea il più verticale possibile.
5) Recupero
Variabili osservabili nell’azione tecnica
Per la nostra valutazione e la successiva applicazione tecnica, saremo interessati a scattare immagini sia sul piano frontale che su quello laterale delle 5 fasi che compongono il movimento da analizzare. Inoltre, daremo particolare enfasi alle fasi “chiave” del movimento, come il 3° tiro e l’entrata, come descritto sopra. Variabili:
– Accelerazione: si parla di forza veloce; la sua funzione principale sarà quella di raggiungere la massima velocità possibile del carico nel momento giusto e di raggiungerla nel minor tempo possibile. Nella nostra indagine abbiamo evidenziato 2 importanti punti di accelerazione:
o A) Nella fase iniziale 1, proprio quando il cellulare (barra) viene tolto da terra
oppure B) Nella fase 3 “1° tiro finale”, proprio quando il mobile (barra) passa le ginocchia in cui c’è un improvviso cambio di accelerazione, al fine di raggiungere la massima velocità di marcia possibile il più rapidamente possibile.
– Velocità massima: raggiunta dopo l’accelerazione aciclica globale sopra descritta. Dobbiamo raggiungere la massima velocità di esecuzione possibile nella fase temporale appropriata del movimento, che dovrebbe avvenire nella fase 4 “fine del 2° tiro”. Potremmo dire che la velocità con cui l’ascensore è in grado di muovere la barra ha un’influenza decisiva sul raggiungimento di elevati livelli di efficienza meccanica.
– Forza rapida: nel punto critico del movimento (1° e 2° tiro) la forza massima deve essere applicata nel più breve tempo possibile.
Apparecchi e strumenti utilizzati:
Per la misurazione e la successiva valutazione delle manifestazioni sopra descritte, proponiamo un’analisi cinematica attraverso la fotogrammetria 3D. Utilizzeremo un modello del corpo umano del sollevatore così come quello mobile (barra) e segneremo in entrambi una serie di punti di riferimento in cui osserveremo una serie di cambiamenti in ciascuna delle fasi del movimento che analizzeremo. Le immagini saranno elaborate e analizzate attraverso il software “KINOVEA” che ci permetterà di effettuare l’analisi cinematica e di ottenere dati relativi a posizione, velocità e accelerazione.
Protocollo e analisi:
Le immagini saranno scattate contemporaneamente su un piano laterale in ciascuna delle variabili proposte. Inoltre, i valori registrati dall’atleta saranno confrontati con il modello “campione”, in questo caso confrontandolo con un atleta d’elite di pari altezza e peso corporeo. Con questi dati, confronteremo il posizionamento in tutte le fasi, così come i gradi di angolazione dei principali gruppi di giunzione che partecipano al gesto motorio, facendo un confronto tra entrambi, così come con i valori di accelerazione e velocità.
Confronto tra modelli sportivi d’elite e amatoriali.
1) Fase di decollo:
– Larghezza dei piedi dell’anca SÌ/NO
– Spalle sulla barra SÌ/NO
– Barra sopra le dita dei piedi SÌ/NO
2) Fase di 1° tiro:
– Spalle in avanti SÌ/NO
– Braccia dritte SÌ/NO
– Le ginocchia sono in ritardo SÌ/NO (Non abbastanza)
3) Seconda fase di trazione:
– Spalle davanti e sopra la barra SI/NO
– Piedi: tacchi supportati SI/NO
– Braccia dritte SÌ/NO
4) Fase finale 2ª trazione:
– Spalle leggermente dietro la barra SÌ/NO
– Piedi: sostegno sulle punte SÌ/NO
– Le braccia iniziano a flettersi SÌ/NO
– Anca in avanti, sollevata davanti alle spalle SÌ/NO
*? Commento: abbiamo osservato una marcata iperestensione del tronco e a livello cervicale *?
5) Fase di ricezione:
– Schiena dritta SÌ/NO
– Anca bassa SÌ/NO
– Ricezione con gomiti sollevati SÌ/NO
6) Fase di recupero
– Finitura, estensione completa del ginocchio e dell’anca SÌ/NO
-Massima velocità verticale della barra durante la fase di salita.
*Commenti: abbiamo osservato una velocità inferiore nella fase finale del secondo tiro nell’atleta dilettante, accompagnata da una cattiva esecuzione tecnica nella fase finale del movimento (è dettagliata nella domanda 3 nella scheda di valutazione), causando una diminuzione delle prestazioni. Come afferma il professor Badillo: “I migliori ascensori si ottengono con una notevole applicazione di forza nella prima fase e un massimo nella seconda”. Gonzalez Badillo. 1999
-Velocità sulla “linea dei fianchi” nelle fasi di salita e discesa del movimento.
Nell’atleta dilettante si osserva un’eccessiva estensione finale quando dovrebbe già prepararsi per la fase di discesa, che causerà una perdita di controllo della posizione e del mobile (barra)
-Traiettoria della barra:
Modello di traiettoria ideale in caricato
Commenti: Nello sportivo dilettante osserviamo una traiettoria troppo dritta. Questo è molto comune tra gli atleti principianti a causa della grande forza muscolare che possiedono in relazione ai pesi che sollevano, su cui si basano a causa della complessità della coordinazione della traiettoria a forma di S.
Conclusioni
I risultati della presente analisi sono dati importanti in relazione alle prestazioni tecniche mostrate dagli atleti durante il test e l’elaborazione dell’analisi degli stessi, in cui si è osservato che i migliori risultati sono stati ottenuti dall’atleta di livello agonistico più elevato e con maggiore esperienza, il che presuppone che una tecnica più raffinata e all’interno dei parametri suggeriti in questo lavoro possa generare una prestazione molto più elevata. Allo stesso modo si è osservato come i risultati più bassi siano stati ottenuti dallo sportivo dilettante, oltre a quello di presentare alcuni difetti tecnici che si riferiscono alla riduzione della velocità e dell’altezza massima raggiunta rispetto ai parametri suggeriti, che denota e dà motivo di giustificare la realizzazione di questo tipo di studi per migliorare sempre più le prestazioni attraverso il miglioramento della tecnica.
Raccomandazioni: applicare le correzioni previste dal programma tecnologico utilizzato per il miglioramento del lavoro di insegnamento, valutazione e correzione tecnica, esternalizzare l’importanza della corretta esecuzione dei movimenti per il mantenimento della tecnica e diminuire i fattori che causano errori tecnici e, di conseguenza, la perdita di prestazioni.
RIFERIMENTI:
1. Bayer. C. Tecnica: La formazione del giocatore. Spagnolo-Europeo. 1987. Barcellona.
2. García, J.M.; Navarro, M, Ruiz, J.A. Test per la valutazione della capacità motoria nello sport. Ed. Gymnos. Madrid. 1996.
3. González-Badillo, J.J. (1991). Sollevamento pesi. Madrid. C.O.E.
González-Badillo, J.J. “EL TRAINING DE LA FUERZA PARA NIÑOS Y JÓVENES: PAUTAS PARA SU DESARROLLO”. Quaderno atletico. 2010.
5. González Badillo, J.J. Articolo: “El hoy de la Fuerza”. Quaderno atletico. 2010.
6. A sinistra M. Echeverria. J. (2016). Note master High performance sport spagnolo Comitato Olimpico spagnolo. “Applicazioni e valutazione della tecnica sportiva”
7. Ricardo Mirella (2000) Le nuove metodologie di allenamento della forza, resistenza, velocità e flessibilità. PAIDOTRIBO.
8. Martin Steel. R. (2016). Note master High performance sport spagnolo Comitato Olimpico spagnolo. “Metodologia di formazione per lo sviluppo della velocità”.
Articolo: Javier González. Il programma a impulsi
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